domenica 25 settembre 2011

Metà

Ed eccomi quà, ogni volta che tocca a me aggiornare il blog succedono sempre mille cose.

Cominciamo con ordine.

La mattinata, che in partenza sarebbe dovuta restare libera (ci saremmo dilettati con le summaries delle varie lezioni), in realtà ci ha riservato il regalo che nessuno di noi si sarebbe mai aspettato date le infauste previsioni del meteo: il tempo ha retto e tutti insieme abbiamo potuto raggiungere il Corcovado con il suo celeberrimo Cristo Redentor.
Beh, al di là dei suoi 38 metri e della magnifica collocazione a strapiombo da 709 metri di altezza, più dei numeri o delle descrizioni scontate mi interessava trasmettere la felicità che ci ha portato la visita; o meglio, non si tratta neanche di felicità, ma della stessa identica sensazione che provano i bambini di fronte ai regali a Natale.

Cosa dire, sembravamo semplicemente turisti giapponesi! Macchina fotografica sempre in mano, mille foto a tutti. Intorno alle tre del pomeriggio siamo scesi dal Corcovado in direzione di Tijuca, passando all’interno di una delle tante foreste urbane (ricordiamoci che Rio è la città con la maggiore estensione di foreste al mondo); quella che doveva essere una passeggiata di qualche chilometro in discesa si è trasformata in un’interminabile salita in balia di raffiche di vento da tutte le parti.
Per fortuna gli scorci sono magnifici e appena prima del traguardo riusciamo anche a vedere bene un gruppetto di scimmette, cosa che consente ai tutor di scampare ad un’ormai inevitabile insubordinazione! Dopo tre ore sbuchiamo finalmente in un angolo sperduto di Rio dove per fortuna un pullman guidato da un pilota di montagne russe che ci riconduce alla civiltà.
A questo punto decidiamo di trovare un bel posticino per un aperitivo: beh, se uno è Rio non può che andare a Ipanema o a Copacabana (alcuni incredibilmente sembrano perplessi su queste destinazioni, e riporto solo fatti reali!). Tra le due opzioni vince la seconda, e così ci rilassiamo sul lungomare accanto ad un chioschetto che ci porta chopp (la birra alla spina) oppure caipirinha, che non necessita di alcuna spiegazione.


Dopodichè arriva l’evento principale della giornata: una ragazza uruguaiana ci propone due biglietti per il Rock in Rio, ad un cifra accettabile; dopo un po’ di tentennamento generale Mary e Paola decidono di lanciarsi…per ora non ci sono giunte notizie di truffe, e quindi penso che si stiano godendo una bellissima serata all’insegna della musica e del divertimento! Brave brave!
Per rientrare (almeno parzialmente) dall’immenso sforzo fisico della discesa dal Corcovado ci lanciamo in un ristorantino al kilo (rimando al blog di Mago Merlino per una chiara spiegazione sui meccanismi di funzionamento) in cui troviamo un’ottima carne che ci riporta al mondo (l'associazione dietologi brasiliani infatti consiglia una dieta a base di grigliata mista di carne, integrata da molto lime, reperibile preferibilmente nella caipirinha).


I nostri eroi a questo punto vorrebbero semplicemente un letto su cui lanciarsi, ma purtroppo il rientro a Niteroi è abbastanza difficile! Alcuni a nuoto, altri a piedi, altri ancora lanciandosi col deltaplano dal Corcovado, ma alla fine arriviamo tutti sani e salvi al nostro caro hotel e ci mettiamo a finire le varie summaries di lezioni e visite che sono da consegnare stasera!

Un po’ tutti abbiamo notato alle 19.20 fra un settimana il nostro volo decollerà: alcuni di noi partiranno, gli altri saranno già partiti. Non possiamo dimenticare che ormai metà della summer school ormai è passata, ma – come in tutti i bei libri – ci si aspetta sempre un finale meraviglioso.

Lorenzo G.

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